spirtito dell’Istituto

Quale spirito deve animare l’Opera?
Come conduceva Enrichetta le sue figlie spirituali?

… Quando Gesù all’anima mia chiedeva di essere Mamma, non mi spiegava chiaro di quali anime dovevo essere così:
pensavo fossero anime da salvare …

Dal 1949 in poi capii che la mia missione era di essere mamma di anime le quali dovevano essere simili a piccoli serafini, cioè anime adoratrici, ma nel silenzio, nel nascondimento e nel lavoro, anime che devono adorare continuamente in ispirito e restare tali in mezzo a qualunque occupazione…

Questo è l’ideale primario dell’Opera, a cui si affianca lo scopo della nostra preghiera ed immolazione per la Chiesa e segnatamente l’Ordine Sacerdotale. «Il nostro spirito assomiglia a quello del Carmelo». Enrichetta passa quindi a parlare di alcuni particolari che fanno parte della fase iniziale dell’Opera, che noi ora tralasciamo, pur riportandone in seguito qualche tratto.

L’atteggiamento abituale dei componenti la Piccola Opera del Divino Amore dev’essere, come è stato accennato, quello di anime adoratrici, a somiglianza dei Serafini in Cielo, non solo nelle ore di preghiera, ma anche in ogni occupazione e circostanza.
1948/49 – Gesù: «Rimanete come i miei Serafini in Cielo, col volto proteso a terra in ispirito di adorazione»
1948 – Gesù: «Rimanete nascoste, che si senta di voi solo il profumo.»

Il «Sanctus» dei Serafini, deve essere il canto caratteristico, che risuona nella Casa, In questi giorni – dice Enrichetta – continuamente con l’immolazione amore e dolore; e un pronunciare con la mente, con il cuore, e tutta me stessa … Santus, Santus, Santus, e avanti; tutta la recita in latino; Gesù mi fa da Maestro; dove manco mi corregge fino all’Osanna in Ecelsi!!! apro poi un libro ed è il Santus della Santa Messa … A Dio sia Onore e Gloria a me l’umiliazione.

I membri della Piccola Opera del Divino Amore, devono poi essere anime, che vivono in uno spirito d’immolazione costante.

A conferma di ciò si legge:
Gesù all’anima mia … «Piccola mia, devi far conoscere questa nuova via, che è di immolazione e amore …» (9 giugno 1950)

Ma lo scopo essenziale dell’immolazione dei membri che vivono nell’Opera è per la Chiesa.
Così Gesù ci vuole: serafini adoratori, come Maria: Lei fu il primo serafino che adorò Gesù, ma la nostra vocazione, il perché ci sacrifichiamo, è per i Sacerdoti.

Anche l’apostolato, esercitato nella Piccola Opera del Divino Amore, è quello che si addice ad anime adoratrici e nascoste: apostolato della preghiera, della contemplazione e della carità, donata in vari modi, all’interno della Casa, nell’accoglienza di persone desiderose di pregare in questo luogo, oppure bisognose di conforto, consiglio e aiuto, anche materiale.

Ed è tanto esigito questo comportamento dal divin Maestro, che il 10 giugno 1952 – per non citare che una data – le aveva chiesto l’esercizio della carità in modo eroico.

Con questo divino appoggio dona se stessa per la causa di Dio, pagando di persona con la sofferenza fisica, morale, spirituale nelle difficoltà dello sviluppo dell’Opera, e guida le sue figlie secondo il disegno del Signore.

Suo intento è che esse vivano come Gesù vuole, con lo sguardo a Maria Santissima, per la gloria di Dio, la salvezza delle anime e la santificazione dei sacerdoti. Soffre, se vede in loro il peccato, specialmente di superbia o mancanza di carità; esige rettitudine di parole e comportamento, ma sa anche compatire, pazientare e attendere.

Un altro richiamo, che è pure un testamento e un programma di vita, è scritto in un momento di grande sofferenza per lei; forse pensava di essere prossima alla partenza…

Viva Gesù + Ave Maria Carissime Piccole mie di Gesù e Maria. Sono tanto stanca, e sfinita non so cosa Gesù vuole, in tutto e sempre la Divina Volontà!!! Vi prego Piccole mie state tanto buone, amativi tanto, tanto come sapete che desidero cercate corrispondere alla Grazia. usate carità sempre con tutti vivete la vostra vita di Piccoli Serafini, vivete alla presenza di Dio amate tanto la Dolcissima Mamma Celeste, state serene, Gesù è con noi, e Vi aiuterà in tutto per seguire la sua Volontà!!! Vi abbraccia Vi benedice la Vostra piccola Mamma che tanto Vi ama! e dal Cielo come spero per la Misericordia e grande Amore a Gesù Vi sarò sempre vicina.
La Vostra Piccola Mamma!

origine dell’Istituto

origine dell’Istituto

L’origine risale al 1948/49, a Enrichetta Bianchi Carollo, ‘Piccola Mamma’ circa la spiritualità dei componenti dell’Opera, ossia quella di essere anime adoratrici, a somiglianza dei Serafini in cielo completata poi col mandato di preghiera e immolazione per i Sacerdoti (Regole di Vita).
Il nome dell’Associazione è stato consegnato alla “Piccola Mamma” il 22 febbraio 1952, festa della cattedra di s. Pietro in Roma, così: “Piccola Opera del Divino Amore”, con festa patronale a Pentecoste.
Il 1 aprile 1991 ha ricevuto l’approvazione dello Statuto e il decreto per l’erezione come Associazione laicale in persona giuridica privata di diritto diocesano.
Presenza in diocesi

Presenza in diocesi

Nel suo sorgere l’Associazione viveva e operava a Trento, nelle adiacenze della Cattedrale, dal 1978 3 ottobre si trova a Mattarello.
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